Descrizione
Prima di arrivare allo spazialismo, al buco nella tela di Lucio Fontana, altri movimenti avevano discusso l’autonomia della componente spaziale nei discorsi progettuali ed estetici della cultura italiana del secondo dopoguerra. Le forme svuotate, scavate nella geometria prendono forma come il pensiero utopico di un nuovo spazio neutrale, minimo comune denominatore per ripensare il reale e linguaggio del cambiamento.
Antonia Campi, Portaombrelli, 1951, Società Ceramica Italiana Laveno
A cura di Alessandro Castiglioni.